Shankara e la potenza del Voicing®
Silvia Fusi

La voce è uno strumento potente, il canto libero aiuta a esplorare qualsiasi tipo di emozione e vissuto, portando guarigione e trasformazione. Tramite il Voicing®, Shankara Roberta Piccinno crea uno spazio dove affidarsi al potere della voce.

Il Voicing® è una tecnica tramite la quale si possono ottenere grandi giovamenti. Non è ancora un metodo scientificamente riconosciuto, ma esistono sempre più testimonianze della sua efficacia. Roberta Piccinno ha un diploma in Musicoterapia attiva e psicodinamica al CMT di Milano. Ha poi seguito una ricerca più spirituale, avvicinandosi così alla meditazione e al Voicing®.

Shankara con la Conchiglia di Shiva

“Io utilizzo il Voicing® in diverse modalità, integrando anche altre tecniche come la bioenergetica e la meditazione attiva. – Così Shankara introduce la sua spiegazione su cos’è il Voicing® e come si utilizza. “Svolgo sessioni individuali e di gruppo, ritiri di più giornate e percorsi con le donne in gravidanza, che trovano grande beneficio dall’uso del Voicing® sia durante i 9 mesi che nel travaglio, e anche successivamente insieme ai neonati. Con questa tecnica si può lavorare sulla voce: su eventuali disturbi fisici legati ad esempio alle corde vocali e su tematiche più legate all’emotività, come difficoltà ad esprimersi in pubblico o problemi che creano malessere.”

La voce infatti ha una connessione importante con gli stati d’animo interni: nel suo viaggio verso le corde vocali spesso si carica di emozioni, condizionamenti, paure, conflitti e anche la voce può risultare affaticata, alterata, o completamente assente. Le sessioni si svolgono con una parte introduttiva di dialogo, offerto sotto forma di counceling olistico. Ma l’esplorazione vera e propria avviene attraverso il canto libero. Questa espressione è l’essenza del Voicing®: lasciare che la voce possa esprimere liberamente il proprio vissuto attraverso il canto.

“Non è sempre facile buttarsi subito a cantare liberamente. Per questo inizialmente chiedo di provare semplicemente a emettere un suono. Pian piano la persona si apre e riesce ad articolare suoni sotto forma di un canto. Non è importante impostare la voce o raggiungere una forma estetica “bella”. Ciò che conta è sentire dove va la voce e cosa crea nella persona. Quando il canto è autentico ha una bellezza e una forza unici.”

Sembra una pratica difficile, in realtà, come ci ha spiegato Shankara, la voce è uno strumento che porta alla risoluzione più velocemente rispetto alle parole.

“Il Voicing® parte dal presupposto che qualsiasi vissuto fisico, emotivo o psichico, abbia una vibrazione e possa essere quindi cantato. La voce fa vibrare esattamente dove è presente un carico emotivo. Il canto che si esprime attraverso suoni raggiunge un valore più profondo e diretto dei discorsi, che devono passare necessariamente dal filtro mentale per essere compresi. Con il Voicing® la mente arriva solo in un secondo momento, a elaborare ciò che è accaduto durante l’esplorazione.”

Gli incontri di Voicing® non hanno un’impostazione precisa, si utilizzano diverse tecniche e metodi che arrivano soprattutto dalla meditazione del maestro indiano Osho, che aiutano a migliorare la respirazione, oppure di tipo fisico, che aiutano a rilassarsi e lasciarsi andare. È fondamentale infatti rimanere agganciati al presente. Per aiutare in questo senso, si usano non solo le vocali, che rimangono più nell’aria, ma anche le consonanti, articolate in maniera casuale. Così il canto è più forte e direzionato, oltre che più ricco.

Continua Shankara Roberta, immersa nel suo discorso: “La voce nel Voicing® viene usata in una doppia direzione: per tirare fuori un’emozione, e già questo lavoro garantisce ottimi benefici; ma anche per scoprire altro che si ha dentro, che il più delle volte non si conosce. Non viene insegnato nulla, si aiuta ad aprire dei canali di espressione, esplorazione e comprensione diversi da quelli a cui siamo abituati.”

“Nel canto libero non si può stonare, perché se non c’è una melodia da ripetere, ogni suono è corretto. Questa è la forza del Voicing®, che non fa differenze, ognuno può farlo e trarre un aiuto da esso. Quello che può accadere è che il canto sia poco risonante, perché non in contatto davvero col vissuto del momento. Per questo a volte guido a sperimentare diverse fasce sonore, per far uscire dalla zona di comfort e aprire la gamma della voce e del canto.”

Ma perché cantare aiuta a comprendere una situazione interiore e anche a superare eventuali emozioni negative, traumi del vissuto, e a far stare meglio?

“Per dirla in maniera semplice, con il canto si cavalca il dolore, non ci si lascia sopraffare. Con il pianto o le urla di rabbia si combatte, non si accetta la situazione di malessere. Il canto invece dice di sì a ciò che si sta provando, anche se doloroso, e questa forza di stare con quello che c’è e onorarlo col canto è il modo per andare davvero oltre, superarlo e trasformarlo. Per questo nelle donne in gravidanza, specialmente nel travaglio e durante le contrazioni, il Voicing® è utile.”

Il Voicing® può essere di particolare interesse per insegnanti, operatori sanitari, cantanti, attori, body worker, life coach e per chiunque voglia portare maggiore consapevolezza, sensibilità e ricchezza alla propria voce, alla comunicazione, all’ascolto, alle relazioni di cura e alla propria ricerca personale. Abbiamo infine chiesto a Roberta da dove deriva il nome Shankara, che lei ha scelto di tenere.

“Durante il mio percorso di formazione in Voicing® Practitioner, abbiamo lavorato sul bambino interiore e sulle qualità sonore del nome di battesimo. È un aspetto che serve a ripulire il nome dai condizionamenti che inevitabilmente apprende durante la vita, già dalla nascita. Al termine di questo percorso, attraverso un rituale, ho ricevuto un nome nuovo, tramite una voce neutra e chiara che mi ha suggerito il suono Shankara. Mi è stato poi detto che significa “colui che rimuove dubbi”. È anche il termine con cui si denomina la conchiglia di Shiva. A me piace quest’ultima immagine: essere un canale vuoto e pulito che lascia passare il suono senza condizionare, e porta alla guarigione.”

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