“Mi sedetti a guardare il lago; era bello come un paradiso, come la prima creazione…il Garda sotto il cielo assolato, appariva di una bellezza intollerabile”. (D.H. Lawrence)
Il lago di Garda, straordinario e maestoso specchio d’acqua di 370 Kmq, cerniera tra le province di Brescia, Verona e Trento, da sempre ha stregato per la sua bellezza, il suo clima mediterraneo, viaggiatori, artisti, poeti e scrittori che hanno soggiornato sulle sue sponde. Si deve forse a Dio lo splendore artistico e poetico del Garda visto che gli antichi lo veneravano come tale? Quando si parla del Benaco blu si ricordano soprattutto gli uomini che vi hanno dimorato: Catullo, Goethe, Carducci, D’Annunzio, D.H. Lawrence, Mussolini e molti altri, ma si celebrano poco le importanti figure femminili che hanno valorizzato alcune località, oggi legate indissolubilmente al loro nome.
Il vivace e popoloso comune, il secondo della provincia di Brescia, si affaccia sul basso lago di Garda e si estende a sud delle colline moreniche. La sua antichissima storia testimonia la presenza dell’uomo sin dall’epoca del paleolitico, ma soprattutto in età romana il fundus acquista un ruolo significativo dal punto di vista del commercio e delle comunicazioni per la posizione geografica lungo la via Emilia Gallica .Sorge così una splendida villa, ubicata nel così detto Borgo Regio e che nel corso dei secoli subirà una serie di interventi. Le testimonianze archeologiche evidenziano un complesso romano che venne completamente risistemato nel periodo costantiniano o subito dopo.
Oggi si possono ammirare sia il settore di rappresentanza, costruito con la finalità di stupire l’ospite mediante l’ostentazione degli ambienti dall’architettura diversificata e con mosaici variopinti, sia vani per i banchetti e il riposo. Di grande interesse è anche il Castello costruito prima dell’anno Mille e poi trasformato nel corso dei secoli, il porto vecchio, il Duomo progettato da Giulio Todeschini e dedicato a Santa Maria Maddalena.
Il nome di Desenzano è però legato indissolubilmente alla sua illustre figlia, S. Angela Merici nata circa nel 1474 in una casetta in via del Castello. Fondatrice della Compagnia di S. Orsola, mistica e terziaria francescana, fu dotata del carisma di una spiritualità vissuta al femminile e, femminista ante litteram, seppe dare dignità alla donna, in ogni sua scelta libera, nell’impegno al servizio di Cristo. Le donne, “vergini consacrate nel mondo, “potevano santificare la propria esistenza non chiuse fra le mura di un convento o maritate forzatamente, ma vivendo e operando attivamente nel mondo secolare. Nel testamento spirituale di S. Angela è tratteggiato anche il metodo educativo, basato sul rapporto sincero e amorevole tra educatore ed educando, profondamente rispettoso del libero arbitrio. S. Angela è patrona secondaria della Diocesi di Brescia dal 24 gennaio 2010.
La malia della penisola di Sirmione, tanto amata dal poeta Catullo, è legata all’unicità del paesaggio, all’acqua cristallina del lago di Garda che la circonda, al dedalo di viuzze dell’antico borgo medioevale, alla Rocca Scaligera che, possente, sembra galleggiare sospesa su uno specchio azzurro, ergendosi all’ingresso della cittadina, quasi a sua difesa, alle ville, agli hotel signorili e alle Grotte di Catullo.
Queste ultime rappresentano il più sensazionale esempio di villa romana dell’Italia settentrionale costruita in età augustea nella parte più estrema del promontorio sirmionese. È affascinante per la posizione, tra l’acqua e oltre 1500 ulivi storici e per la maestosità dei resti che si estendono su una superficie di circa due ettari completamente visitabili, all’interno dei quali è possibile ammirare anche un ricco museo archeologico che custodisce oggetti ritrovati nelle altre ville romane del lago di Garda. Anche la Divina Maria Callas amò Sirmione e la definì un “paradiso terrestre”. Visse dall’estate del 1952 al 1958 nella villa gialla a tre piani, ubicata di fronte all’ingresso del Grand Hotel Villa Cortine, in una zona esclusiva e tranquilla, vicina ad un ombroso parco che oggi porta il suo nome.
Donna fragile e fiera, icona del Novecento, il più grande soprano della storia visse nella penisola catulliana giorni sereni, in un’atmosfera rilassata, tra acquisti nei negozi del centro storico, aperitivi Campari soda al Caffè Grande Italia di piazza Carducci, bagni termali e corse in motoscafo con il marito Giovan Battista Meneghini perché entrambi prediligevano osservare Sirmione dal lago. E ancor oggi nella cittadina la presenza della Callas è palpabile e il suo nome è un richiamo turistico internazionale.
L’isola del Garda o isola Borghese Cavazza è un luogo fiabesco, dove lo spazio e il tempo sembrano cristallizzati, 60.000 mq coperti da un giardino rigoglioso e lussureggiante in cui allignano piante ed essenze provenienti da tutto il mondo. Il parco venne progettato nel 1880 per essere ammirato sia dall’acqua sia dalle terrazze superiori della splendida villa in stile neogotico veneziano, progettata da Luigi Rovelli ,interprete dell’eclettismo ligure, tra il 1890 e il 1903. Gli interni Liberty sono caratterizzati da parquet, soffitti a cassettoni in legno, stucco e marmi di Verona e di Carrara.
La storia dell’isola è antichissima, rimanda ad una riserva di caccia in età romana, alla presenza di S. Francesco, S. Antonio, S. Bernardino, ai nobili bresciani Lechi, al duca Gaetano de Ferrari di Genova, alle famiglie Borghese e Cavazza. Una figura femminile, intrepida viaggiatrice, fotografa amatoriale autodidatta, legata all’isola del Garda è la principessa Anna Maria de Ferrari in Borghese, moglie del principe Scipione, sposato nel 1895, famoso pilota, unico partecipante italiano al raid automobilistico Pechino-Parigi. Sensibile fotografa, capace di cogliere con occhio personale e introspettivo la vita che scorreva intorno a lei.
Attraverso fotografie in bianco e nero immortala luoghi visti durante i suoi lunghi viaggi, in compagnia del marito o in solitaria: Russia, Turchia, Egitto, Cina, Giappone, Uzbekistan, ma anche eventi drammatici come la vita negli ospedali durante la prima guerra mondiale, il terremoto di Avezzano e la ricostruzione della città di Messina nel 1913. Molte sono le fotografie private scattate nelle tenute di famiglia, soprattutto nell’isola del Garda: ritratti dei familiari, animali domestici, battute di caccia, tuffi nel lago. E un destino crudele chiuse la sua esistenza a soli 50 anni, proprio in questa splendida isola della quale Anna Maria Borghese era innamorata. Una notte del 1924, il 24 novembre, morì annegata in circostanze misteriose. L’isola del Garda, definita la “Venezia sul lago”, è visitabile grazie alla disponibilità degli attuali proprietari: è davvero un’esperienza plurisensoriale unica perché, oltre alla visita del parco e della villa, si degustano olio e vino di produzione locale. A chilometro zero.
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