Il gioco e lo sport a scuola
Mariateresa Terry Pegoiani

“Il gioco è la medicina più grande” Lao tse
“La vita deve essere vissuta come gioco” Platone
“La maturità di una persona consiste nell’aver trovato di nuovo la serietà che aveva da bambino quando giocava” Friedrich Whilhelm Nietzsche
“Praticare uno sport non deve fondarsi sull’idea del successo, bensì sull’idea di dare il meglio di sé” Gabriella Dorio
“Per ogni individuo, lo sport è una possibile fonte di miglioramento” Pierre de Coubertine
“La pratica sportiva è un microcosmo della vita fatto di sacrifici, applicazione nel lavoro, rispetto delle regole, successi e delusioni. Ma è soprattutto un modo sano per intendere la vita, a prescindere dai risultati che ciascuno può ottenere.” Cesare Prandelli

La modalità attraverso la quale i bambini apprendono è il gioco. Molti ricercatori ed educatori affermano che il
gioco può contribuire ad arricchire l’apprendimento e a sviluppare competenze indispensabili per la vita di tutti i giorni. Contribuisce soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella primaria allo sviluppo cognitivo, sociale motorio e linguistico dei bambini. Secondo Piaget (1959) l’attività ludica indirizza verso uno sviluppo completo dell’individuo poiché facilita la socializzazione. Ecco le tappe:

  1. giochi d’esercizio (0-2 anni), fase di intelligenza senso-motoria ed esplorazione sensoriale;
  2. giochi simbolici (2-7 anni), fase pre-operativa dello sviluppo cognitivo;
  3. giochi di regole (7-11 anni), fase di acquisizione cognitiva e operazioni concrete e formali;
  4. giochi di costruzione (11 anni in su), fase di passaggio dalla codifica alla regola, alla logica ed alla classificazione.

Il gioco nella didattica rende gli alunni attivi invece che passivi solo all’ascolto, come accade nella lezione frontale. I giochi impostati con le regole come nello sport aiutano a far rispettare i turni e a condividere esperienze oltre che a socializzare con gli altri e quindi ad instaurare relazioni.

Quando si parla di gioco, si pensa al momento vuoto e libero non dedicato alle cose importanti, invece è qui l’errore: il gioco non è vuoto, anzi “il gioco è vita”, è sperimentare e diventare grandi. Anche da adulti non bisognerebbe mai smettere di giocare, nel momento che si smette ci si spegne dentro. Quando un individuo gioca, che sia bambino o adulto, è al culmine della sua capacità cognitiva e creativa. Se si osserva un bambino durante la fase di un gioco libero, si denota che si concentra al massimo e sfida continuamente se stesso riconoscendo e provando a superare anche i propri limiti.

Gli esseri umani si sono evoluti imparando mentre giocavano, come avviene per gli animali. Sono cinque le caratteristiche dell’attività del gioco libero secondo Peter Gray:

  • è liberamente scelta e auto gestita;
  • è motivata dai mezzi più che dai fini;
  • è guidata da regole mentali;
  • include l’immaginazione;
  • deve essere attiva.

L’attività fisica e lo sport hanno un grande effetto sul nostro corpo. Il sistema nervoso ed il sistema immunitario si sviluppano e maturano in tempi lunghi dall’infanzia, l’adolescenza fino all’inizio della prima fase adulta.

“Il nostro organismo ha una farmacia dentro di sé che deve essere aperta, perché la teniamo quasi sempre chiusa. L’attività fisica è uno dei modi che ci permette di aprirla e di produrre le sostanze utili al nostro benessere” (Francesco Bottacioli)

Il movimento stimola la memoria, la plasticità celebrale, la crescita del corpo, il sonno, il sistema immunitario e il benessere generale riducendo l’ansia, lo stress e alcuni casi di depressione. L’attività fisica stimola nel midollo osseo la produzione delle cellule immunitarie, in particolare dei linfociti. Il gioco e lo sport sono materie interdisciplinari.

È necessario prendersi cura dei bambini e degli adolescenti perché sono la nostra forza e il nostro futuro. A scuola va utilizzato sia il gioco che lo sport in forma maggiore per avere risultati più significativi che si rifletteranno durante lo studio e le procedure didattiche in ogni singola materia scolastica.

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